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<<Joe, ora che faremo, Bartex non si è ancora fatto vivo.>> Françoise lo guardò con aria preoccupata.
<<Prima o poi tornerà è solo questione di tempo.>>
<<Può darsi, però…>>
<<Però cosa?>>
<<No. niente Joe.>>
<<No niente, no non è una risposta.>> disse lui avvicinandosi a lei e stringendole dolcemente le spalle
<<Sei cambiato Joe da quel giorno…>>
<<Quale giorno?>>
<<Quello in cui Bartex mi ha costretta a rapire il dottore e a far saltare la base.>>
<<Questo non è vero.>>
<<Si che lo è. Ho persino pensato che anche tu come gli altri mi incolpi per ciò che è successo.>>
<<No, Françoise che dici, non lo penso affatto.>>
<<allora perché sei improvvisamente freddo e distaccato con me.>>
<<Françoise abbiamo cose più importanti ora a cui pensare.>>
<<certo è vero la salvezza del mondo vieni prima di noi due, per prima cosa siamo dei cyborg giusto? Come l’ho imparata bene questa lezione>> disse amaramente.
<<Françoise quello che è accaduto non c’entra con noi.>>
<<A me sembra di si. Comunque non voglio indagare oltre Joe.>> disse sfilandosi l’anello.
<<questo è tuo.>>
<<Françoise ma che vuol dire.>>
<<Solamente Joe che avevi ragione tu, è troppo presto per impegnarsi in qualcosa di definitivo.>>
<<Françoise, ma tu…>>
<<Si, avevo accettato in un momento di euforia, ma come sai i momenti belli durano poco e fra noi i momenti belli si sono esauriti.>>
<<Questo non è vero.>> disse mettendosi davanti a lei per impedirle di andare via. <<Io ti amo.>>
<<Forse Joe, ma il tuo modo di amare e il mio modo di amare non sono compatibili. Io darei tutto per te, anche la mia vita.>>
<<Anche io Françoise.>>
<<Già daresti la tua vita per me ma non sei capace di accettare il mio amore.>>
<<Non si tratta di questo.>>
<<E di cosa allora?>>
<<Non lo so, quando ti ho chiesto di sposarmi ero sincero!>>
<<Ma non sicuro Joe, perché se fossi stato sicuro della tua scelta non avresti tergiversato tutto questo tempo.>>
<<Cosa volevi che facessi, che venissi a Parigi per parlare con i tuoi e dirgli Signora Floriane Signor Pierre io amo Françoise e voglio sposarla.>>
<<Si Joe, era questo.>>
<<Ma io e te non siamo….>>
<<essere umani, è questo, pensi che siamo solo delle macchine? Poco più di robot?>>
Joe non rispose.
<<Joe posso chiederti una cosa? Se esistesse il modo di tornare essere umani, se la trasformazione in cyborg fosse reversibile tu che faresti?>>
<<Sai benissimo che non è possibile, Joe Shimamura come Françoise Around sono morti.>>
<<No Joe, vedi è questa la differenza fra me e te, io non mi sforzo di pensare come una macchina, ma come un essere umano, perché riesco ancora a provare delle emozioni, ad amare, a piangere, a sorridere e anche se il mio corpo è fatto d’acciaio il mio cuore è ancora umano, umano al punto da concepire l’amore per te come unica desiderio di vita, ma tu no, devi logorarti ogni giorno per quello che non hai più, per quello che non sei stato invece di vivere cercando di prendere quello che ancora la vita ti può regalare.>>
<<Io non mi piango addosso?>>
<<Fai molto peggio Joe, ti annulli completamente, ripudi te stesso.>>
<<Io non volevo essere un cyborg?>>
<<Nessuno di noi Joe lo voleva, pensi che altri siano felici? Pensi che io non pagherei per tornare ad essere quella che ero, il mio sogno era ballare, impersonare Giselle e invece tutto è svanito quel maledetto giorno in cui i fantasmi neri mi hanno rapita e ridotto come dici tu a poco più di una macchina. Ma ho cercato di andare avanti di superare l’ostacolo, anche se a volte anche io ho avuto i miei momenti di depressione. Ma mi bastava pensare a te, e capivo che il passato era si morto, perché mai avrei potuto recuperarlo ma il mio futuro Joe potevo ancora deciderlo.
<<Un futuro fatto di battaglie.>>
<<Un futuro fatto di me e di te Joe è di questo che non vuoi renderti conto ed per questo che ho deciso che non posso continuare così. Se tu vuoi sprofondare, rimpiangendo il passato e odiando il presente e tutte le persone che ci sono intorno a te sei libero di farlo, ma in questo Joe io non ti seguirò.
<<Capisco Françoise e non posso darti torto.>>
<<Tu fai quello che vuoi, per quanto mi riguarda inseguirò i miei sogni e chissà che magari non posso avverarsi a prescindere del fatto di essere un cyborg.
<<Io te lo auguro Françoise.>>
<<Spero che un giorno arriverai anche tu a capire e ad accettare te stesso.>>
<<No Françoise purtroppo questo non credo sarà possibile.>>
<<Immaginavo lo avresti detto, ma nella vita no si può mai sapere Joe.. Comunque ora è meglio tornare dagli altri o finiranno per darci per dispersi.>>
<<Vai tu avanti io aspetto ancora alcuni minuti qui.>>
<<D’accordo ma fai presto Chang ha preparato la cena.>>
<<Cominciate senza di me.>>
<<Come preferisci.>>
Françoise si allontanò a passi leggeri. Dopo la distruzione della base, il dottor Gilmore acquistò una casa sul mare, dove lui e cyborg si erano momentaneamente trasferiti.
003 entrò in casa 002, 007, 006 e 004 giocavano a carte.
Appena la vide Albert capì che era successo qualcosa.
<<Françoise che hai.>> disse 004 alzandosi e andandole incontro.
Françoise alzò lo sguardo, i suoi occhi erano colmi di lacrime.
<<Albert io…>> la sua voce era rotta dal pianto. <<Oh Albert! Disse gettandosi piangente fra le sue braccia. Affondò il viso nel petto di lui, stringendo forte il suo maglione con le mani.
Albert l’abbraccio forte.
<<C’entra Joe vero?>>
<<Ho dovuto Albert. E’ stato terribile ma ho dovuto, ho dovuto lasciarlo.>> spiegò fra i singhiozzi
<<Lo so che è difficile piccola,>>
<<Oh Albert perché, perché se ho fatto la cosa giusta mi sento morire, perché…>>
004 non rispose ma si limitò a tenerla più stretta fra le sue braccia.
Françoise quella sera non cenò, né si fece vedere quando gli altri si riunirono dopo cena per discutere sul da farsi.
<<Joe, dovresti prestare attenzione a quello che dico.>>
<<Hai ragione Ivan, ti chiedo scusa ero distratto.>> si giustificò Joe.
<<Me ne sono accorto, ma questa missione è troppo importante e non possiamo rischiare di sbagliare.>>
<<Hai ragione Ivan farò più attenzione.>>
Ma nonostante i suoi tentativi, la sua mente non riusciva a concentrarsi sulla missione, il pensiero andava sempre a Françoise, che quella sera al contrario delle altre volte era rimasta in camera sua accusando a suo dire un fortissimo mal di testa. Ma Joe sapeva la vera ragione che la spingeva a non uscire di lì.
<<Joe devo parlarti.>>
<<Ora 004?>>
<<Si è importante.>>
I due si diressero sulla spiaggia, Albert davanti, Joe lo seguiva in silenzio, immaginava di cosa volesse parlargli 004 ma fino a quando non si fermarono sulla riva, nessuno dei due aprì bocca.
<<Allora Albert di che volevi parlarmi.>>
<<Penso che tu lo immagini.>>
Joe non rispose.
<<Sai tutto?>> gli disse dopo alcuni istanti di silenzio.
<<Si e se lo vuoi sapere sono stato io a suggerirle di farlo.>>
<<Tu?>>
<<Joe non puoi continuare a burlarti dei suoi sentimenti?>>
<<I miei sentimenti sono sinceri.>>
<<Se davvero fossero sinceri, non avresti tanti dubbi.>>
<<Le persone non sono tutte uguali.>>
<<Su questo posso darti ragione, ma Joe, hai fatto passare troppo tempo, cosa credi, che lei possa o debba aspettarti per sempre?>>
<<No quello no.>>
<<E allora? Lei ha bisogno di sicurezza, di sentirsi protetta, amata, capita, apprezzata e tu non le dai nulla di tutto questo, lei ha bisogno di un uomo che sappia ciò che vuole e non di una vigliacco.>>
<<Attento Albert per quanto io e te siamo amici certe espressioni non te le consento.>>
<<Hai ragione Joe, ma a me state a cuore tutti e due, e vedervi soffrire così mi sembra assurdo.>>
<<Ho paura di amare Albert, ho paura di non esserne capace, di crollare e portare con me Françoise. Lei non deve soffrire a causa mia, non lo merita.>>
<<Sei tu che la stai facendo soffrire e stai condannando anche te. Che colpe devi espiare me lo spieghi? Quelle dei tuoi genitori che ti hanno abbandonato ancora piccolo davanti a un orfanotrofio, o quella di non sentirti all’altezza degli altri?>>
<<Io non mi sento meno degli altri.>>
<<Ma nei confronti di Françoise si.>>
<<Lei è un’altra cosa, lei ha una forza che io non ho.>>
<<E l’amore per te che le da la forza di cui parli, quella che le ha permesso di non abbandonarti mai, ma di rimanere al tuo fianco anche nei momenti dolorosi.>>
<<Io le farei del male, più di quello che le ho fatto fino ad ora, Albert, credimi ci ho provato a cambiare, ma non ci riesco.>>
<<Joe ti dirò solo un’ultima cosa, poi non interferirò mai più. Non sei l’unico a provare dei sentimenti per Françoise, e ti posso assicurare, anche se può sembrare il contrario, che quel consiglio gliel’ho dato non per avvantaggiarmi anche perché non sarebbe servito, lei ama te e non me purtroppo, ho sempre saputo che per me non ci sarebbero state speranze e non gliene ho nemmeno mai parlato. Credi che sia facile per me vederla ridotta così? Dopo Hilda lei è la persona più importante della mia vita, e non posso e non voglio che Françoise come Hilda si spenga nel fiore degli anni, perché avresti un peso sulla coscienza che ti logorerebbe tutta la vita. Joe te lo chiedo come amico e come uomo innamorato, se ami davvero Françoise allora resta con lei, fai il possibile perché tutto quello che avete costruito di bello non muoia con le tue angosce, con le tue paure.>>
<<Albert non me la sento.>>
<<E sia Joe, spero solo che un giorno non ti pentirai di non aver fatto nulla quando te ne è stata data la possibilità.>> disse allontanandosi. <<Un’ultima cosa. Sappi che ora che ti sei fatto da parte, Françoise potrà decidere della sua vita liberamente.>>
Joe fece un sussulto.
<<Lo so.>>
<<In quel caso Joe l’avrai persa per sempre lo sai questo?>>
Joe annuì.
<<Hai ancora la possibilità di recuperare, ma se non approfitterai di quest’opportunità non credo che nella vita te se ne prospettino altre, almeno non con lei.>>
<<So anche questo.>>
<<Pensaci Joe e decidi. Lei ti ama e lo sai, basterà una tua parola e tutto questo non sarà mai successo, lascia che le cose muoiano e tutto finirà per sempre. Pensaci amico mio.>> Albert si allontanò lentamente.
Joe rimase sulla spiaggia a guardare il mare, a stento trattenne le lacrime. Rimase diverse ore a pensare, con la brezza del mare che gli scompigliava i capelli e gli ultimi ricordi di un amore che gli aveva regalato momenti di autentica felicità.
<<Hai parlato con lui Albert?>>
<<Si Jet, ma non è servito a nulla. Come sta Françoise?>>
<<Sta nella sua camera e piange, non fa niente altro.>>
<<Vado da lei.>>
<<Lascia stare ci abbiamo già provato. Non ci ha fatto entrare.>>
<<A me aprirà.>> disse avvicinandosi alla porta e bussando.
<<Lasciatemi in pace andate via.>> urlò Françoise dall’interno
<<Sono io Albert, fammi entrare.>>
Alcuni istanti di silenzio, poi lo scatto della serratura e la porta si dischiuse. Albert entrò e richiuse l’uscio dietro di sé.
Albert restò un ‘ora nella camera di Françoise, quando ne uscì, tutti fuori attendevano di sapere.
<<Come sta che ti ha detto?>>
<<Jet chiama un taxi, Françoise va via.>>
<<Cosa? Ma non può.>>
<<Certo che può, è meglio che rimanga qui chiusa nella sua camera senza né mangiare né dormire?>>
<<Ma dove vuole andare?>>
<<Tornerà ancora una volta dai suoi genitori?>>
<<Glielo hai suggerito tu vero?>>
<<Ritengo fosse l’unica cosa sensata che potesse fare.>>
<<E magari andrai con lei.>>
<<Joe, che ci fai qui.>> chiese stupefatto 002
<<sono rientrato ora. Allora 004, tu che farai dopo che sarà partita.>>
<<Proprio nulla Joe.>>
<<Non la seguirai?>>
<<No Joe, non la seguirò. Perché non si può obbligare nessuno ad amarti, e nel tuo caso nessuno può obbligarti ad amare te stesso ed accettare la verità sul fatto che hai bisogno di lei più di quanto non dimostri.>>
<<Ne abbiamo già parlato?>>
<<Già, peccato che tu non abbia nemmeno osato ribattere una volta.>>
<<Io l’amo Albert!>> urlò Joe disperato.
<<Allora vai, è lì dietro quella porta, va da lei abbracciala o offendila se lo ritieni opportuno, ma per la miseria digli qualcosa, non lasciarla così, ma che razza di uomo sei!>>
<<Non lo so nemmeno io, cosa sono Albert.>>
<<Te lo dico io cosa sei, un debole Joe, uno che cerca in tutti i modi di nascondersi, dietro banali scuse, ho paura, non voglia farla soffrire, ma in realtà sei tu quello che ha timore di soffrire, di essere rifiutato ancora una volta come hanno fatto i tuoi genitori, come ha fatto Mayumi e tutte le persone che hanno saputo che sei un cyborg.>>
Joe non si trattenne oltre, tremava come una foglia, l’ira gli era risalita velocemente fino ad annebbiargli i pensieri, senza pensarci colpì Albert, scaraventandolo a terra.
<<Il rifiuto dei miei genitori è quello di Mayumi non c’entrano, Françoise mi ha sempre accettato per quello che sono, con i miei difetti, i miei silenzi e mai ha avuto un attimo di esitazione su di noi.
<<E allora Joe, cosa aspetti,a correre da lei.>> disse Albert più tranquillamente, alzandosi da terra. <<Ti sei dato le da solo le risposte che stavi cercando.>>
Joe trasalì.
Albert gli poggiò una mano sulla spalla.
<<Non è tardi per recuperare va da lei, e sono certo che ti perdonerà.>>
Joe guardò Albert avrebbe voluto ringraziarlo e schiaffeggiarlo in ugual misura, la colpa di tutto quello che era successo era in parte anche sua. Ma poi pensò a Françoise, senza dire una parola di diresse verso la sua porta e bussò. Quando Françoise gli diede il permesso di entrare Joe aprì la porta e la richiuse lentamente dietro di sé.
<<Albert sei tu.>> Françoise riemerse dall’armadio da cui stava togliendo i vestiti. Quando vide Joe sussultò.
<<Joe, ma che ci fai qui.>>
<<Parti?>> disse avvicinandosi a lei
<<Si torno in Francia.>> rispose freddamente
Joe prese la valigia la chiuse e la rimise nell’armadio.
<<Che fai?>>
<<Non è necessario che tu vada via, non più.>>
<<Ma che stai dicendo?>>
<<Che non posso permetterti di andare via perché se tu andassi via, una parte della mia vita andrebbe via con te ed io voglio che tu resti qui con me.>>
<<Smettila Joe, quante volte lo hai già detto.>>
<<Ma ora sono sincero.>>
<<Le parole non bastano.>>
<<Se tu andrai a Parigi io verrò con te.>>
<<Non puoi farlo, non puoi abbandonare tutto e tutti solo per seguire me.>>
<<Certo che lo posso fare, e lo farò.>>
<<Joe, ma che ti è preso?>>
<<Ho finalmente aperto gli occhi, e ho capito che se non avessi fatto nulla ora per trattenerti ti avrei persa di nuovo e stavolta forse per sempre. Ho capito cosa voglio dalla vita, e sei tu, non mi importa della missione, né di Bartex, ne del Voltex, io desidero te e te soltanto.>>
<<Tante belle parole e basta, fra dieci minuti avrai cambiato di nuovo idea.>> disse lei andando verso l’armadio per riprendere la valigia.
<<No.>> affermò deciso. Joe le afferrò la mano e la trattenne. Si avvicinò a lei, senza smettere di guardarla, la strinse a sé.
<<No Françoise, resterò con te per tutta la vita, perché tutta la mia vita sei tu.>>
Joe socchiuse le labbra e lentamente le avvicinò a quelle di Françoise. Lei si irrigidì. Joe sorrise. <<Te lo giuro sulla mia stessa vita, Ti amo Françoise.>> poi fuse le labbra di lei con le sue. Françoise rimase come stordita dall’intensità con la quale Joe l’aveva baciata. Abbassò lo sguardo e Joe pose la sua fronte contro quella di lei. <<Che c’è>> le chiese accarezzandole la guancia. <<Come faccio a crederti, come faccio a fidarmi di te!>>
<<Devi fidarti di me, non puoi aver smesso improvvisamente di credere in noi e nel nostro amore.>>
<<Infatti non ho smesso Joe, mai, nemmeno per un solo secondo, sei tu quello che non è sicuro di noi.>>
<<Hai ragione ho fatto di tutto per convincere me stesso e gli altri che una macchina non può amare, ma devi capirmi, da quando sono un cyborg non so più cosa sono, un ibrido fra un uomo capace di provare dei sentimenti e una macchina programmata per combattere.>>
<<Anche io sono un cyborg Joe, eppure, nonostante non abbia mai accettato la mia trasformazione, da quando ti ho conosciuto ti ho amato incondizionatamente. E non mi sono mai creata il problema della nostra condizione.>>
<<Purtroppo io si invece, fino ad oggi ho sempre considerato la mia vita inutile, poi sei arrivata tu e tutto è cambiato, non sapevo nemmeno io come era possibile, ma sei riuscita a riportare nella mia esistenza una ventata di aria fresca , di amore, sei sempre stata accanto a me e ogni volta che cadevo eri sempre lì pronta a rialzarmi dalla polvere, a aiutarmi a superare il dolore con il tuo amore. Avevi ragione sono stato un cieco e uno stupido perché mi rinchiudevo nel mio passato per non affrontare il presente, e questo mi impediva di vedere quanto di meraviglioso tenevi chiuso nel tuo cuore Françoise, quanto amore c’era per me in te. Per questo ti chiedo di credermi e di perdonarmi, ora non ho più paura di guardare davanti a me, perché quello che vedo non è più un esistenza buia ma il tuo viso a illuminare tutta la mia vita, dal canto mio farò il possibile perché tu non debba più dubitare di me.>> le sollevò il mento e la baciò ancora.
<<Da oggi sarà diverso farò tutto quello che tu vorrai. Dimmi cosa desideri e io te la darò.>>
<<Desidero te Joe.>>
<<Ma tu mi hai già.>>
<<Si, però...>>
<<Ho capito.>> disse Joe tirando fuori dalla tasca l’anello che Françoise gli aveva restituito, prese la sua mano e lo infilò al dito <<E questo vero che intendevi?>>
<<Joe io, non voglio forzarti a fare cose di cui non sei sicuro.>>
Joe scosse la testa. <<Ora so quello che voglio: Sposami Françoise subito, non voglio attendere ancora.>>
<< ma Bartex il Voltex.>>
<<Tu vieni prima di qualsiasi cosa al mondo.>> disse baciandola nuovamente.
<<Ma gli altri che ne penseranno?>> disse lei scostandosi
<<Non mi interessa, se l’accetteranno bene, altrimenti lo faremo lo stesso.>>
<<Joe, come per un matrimonio occorre tempo, bisogna pensare agli invitati, ai vestiti….>>
<<Io ti sposerei anche qui seduta stante come sei ora.>>
<<E i miei genitori, come faremo a dirglielo?>>
<<Partiremo per la Francia e glielo diremo.>>
<<Ci vogliono i testimoni.>>
<<Cathrine e Philippe.>>
<<Io non so più cosa dire…>>
<<Dimmi di si è sarò l’uomo più felice sulla faccia della terra.>>
Françoise guardò Joe, i suoi occhi erano sinceri. Gli gettò le braccia al collo e lo baciò.
<<Lo devo prendere come un si.>>
<<Françoise annuì timidamente.>>
<<Ti amo piccola mia.>> poi Joe la baciò appassionatamente.
<<E’inutile stare qui ad aspettare, non credo che quei due usciranno da lì dentro tanto presto>> disse 007 alzandosi dal divano.
<<Cosa vuoi dire Bretagna?>>
<<Mi sorprendi Jet un ragazzo sveglio come te dovrebbe sapere dove voglio andare a parare. Quei due stanno contemplando la pace dei sensi.>>
<<Credo che Bretagna abbia ragione. Se avessero litigato Joe sarebbe già uscito da lì e da un bel pezzo.>> aggiunse 004
<<Joe e Françoise insieme eh!>> sorrise Jet.
<<Siete troppo maliziosi per i miei gusti.>> sentenziò 006 buttando fuori una nuvola di fumo. <<Può darsi che stiano semplicemente parlando.>>
<<Si come no, se conosco quei due l’ultima cosa che stanno facendo e parlare.>>
<<Secondo me sei invidioso 007.>> disse 006 raccogliendo il tabacco da dentro la pipa
<<Io invidioso! E di cosa?>>
<<Pagheresti per essere al posto di 009.>> gracchiò Chang.
<<Per tua informazione ho un sacco di donne che muoiono ai miei piedi.>>
<<Già, allora perché non corri fuori a tenerle a bada non senti che razza di confusione che fanno?>>
<<Cosa vorresti dire nanerottolo.>>
<<Di stare attento o tutte quelle ragazze finiranno per sfondare la porta di casa, per entrare qua dentro.>>
<<Spiritoso, io sono un uomo vero, e mi faccio desiderare dalla mie donne.>>
<<Forse sono loro che si fanno desiderare da te, visto che non né ho mai vista una.>>
<<Per tua informazione, ho un sacco di ammiratrici che si azzuffano per me.>>
<<Cala, cala, Bretagna.>> affermò Jet
<<Beh, c’è ne sono alcune che per me farebbero l’impossibile.>>
Lo sguardo di Jet per Bretagna fu eloquente.
<<E’ va bene sono solo come un cane,senza nemmeno uno straccio di donna.>>
<<Ora va meglio.>>
<<Parli proprio tu nasone. Non mi pare che tu navighi fra le donne.>>
<<Beh, almeno però mi vanto nemmeno del contrario.>>
<<Uffa. C’è l’avete tutti con me.>>
<<Coraggio Bretagna le delusione aiutano a crescere.>> disse Jet poggiandogli una mano sulle spalle.
<<Queste non sono delusioni sono veri e propri siluramenti.>>
<<Pensa a tutto quello che le ragazze la fuori si stanno perdendo senza di te.>>
<<Mi prendi in giro?>>
<<No Bretagna non lo farei mai, quelle ragazze dovrebbero sapere che esperto latin lover si nasconde in fondo al tuo cuore.>>
<<Ma chi vogliamo prendere in giro un cane pulcioso ha più gente di me intorno.>>
<<Questo non è vero Bretagna.>> disse Joe uscendo dalla stanza abbracciato a Françoise.
<<Joe ha ragione e noi allora cosa ci stiamo a fare.>> aggiunse 003 con un dolcissimo sorriso.
<<E voi che ci fate qui.>>
<<Abbiamo appena finito di parlare e abbiamo deciso di venirvi a comunicare di persona le nostre intenzioni.>>
<<A quanto vedo avete fatto pace.>>
<<Si…>> disse timidamente Françoise. <<Ma c’è un’altra cosa che io e Joe vorremmo dirvi.>>
<<Avanti allora sputate il rospo non lasciateci in attesa.>> disse ansioso 002
I due innamorati si guardarono.
<<io e Françoise ci sposiamo.>>
<<Questa non è una novità lo avevate già deciso.>>
<<Si 008, ma lo faremo subito appena avremo sistemato tutto quello che concerne l’iter burocratico.
<<Ma Joe ti sei dimenticato di Bartex e il voltex?>>
<<No Jet non l’ho dimenticato, ma per una volta in vita mia voglio pensare a me come uomo e non come cyborg, i brevi momenti di felicità che abbiamo li dobbiamo vivere come se fossero sempre gli ultimi e prima di affrontare questa battaglia che potrebbe essere decisiva per le sorti di tutti io voglio fare questo passo, voglio legarmi a Françoise per tutta la vita anche se potrebbe essere breve.
<<Io ti capisco Joe, ma avete pensato a tutto quello che sarà dopo, che vita vi aspetta.>>
<<So a cosa ti riferisci 008 e comprendo, ma la nostra vita non sarà diversa da quella di una qualsiasi coppia, se ti riferisci al fatto di non poter avere figli, ne potremo sempre adottare anzi abbiamo in progetto di prendere la custodia di Ivan.>>
<<Ma non sembrerà strano alla gente che voi non invecchiate mai e che Ivan resti sempre un neonato?>>
<<Potremo semplicemente fare una cosa tacita senza mettere di mezzo le autorità.>> propose Françoise.
<<Ma lo vedete che comunque è sempre una forzatura? Non fraintendetemi io sono felice per voi, ma il matrimonio finché siamo dei cyborg a cosa vi serve? Cosa dovete dimostrare? Di essere uguale agli altri.>>
<<No punma, non si tratta di questo è semplicemente il desiderio di due persone che si amano.>>
<<Io sono d’accordo con Joe. E da parte mia vi auguro ogni felicità.>> disse Jet stringendosi alla coppia.
<<Anche io sono d’accordo avete il mio pieno appoggio.>> affermò 004.
<<Pure il mio.>> gracchiò 006. <<E tu Bretagna che vuoi fare?>>
<<Che pensi che voglia fare Chang, non posso certo mancare al matrimonio dei miei più grandi amici.>>
<<Punma.>>
<<Non lo so Joe, io devo pensarci.>>
<<Tu che farai 005?>>
<<Io ci andrò 008, loro sono miei amici e come tale sono felice di partecipare alla loro gioia.>>
<<Beh, l’unico che rimane è il dottor Gilmore forse lui sarà d’accordo con me che questa è una follia.>>
<<Mi dispiace 008, ma io sono gli altri.>>
<<Dottore da quanto è lì.>>
<<Da un po’ di tempo Joe. Sarò felice di partecipare a questo matrimonio, per me siete come figli e come tali, vi voglio bene.>>
<<Allora dottore lei ci appoggia?>>
<<Si Françoise fino in fondo.>>
<<La ringrazio dottor Gilmore.>> disse lei correndo ad abbracciarlo
<<A questo punto non ho scelta.>> disse 008 sollevando le spalle <<Sarò dei vostri.>>
<<Fantastico. Un applauso agli sposi.>> propose Bretagna.
Françoise e Joe si strinsero l’uno all’altro sorridenti e commossi per il profondo sentimento di amicizia che tutti gli stavano dimostrando.
Françoise entrò trafelata nella sala senza bussare. Quando si accorse che Joe non era solo arrossì.
<<Scusate non volevo disturbare.>>
<<Affatto Françoise tu non disturbi mai.>> sottolineò Albert.
<<L’aereo parte domani a mezzogiorno.>>
<<Fantastico.>> disse Joe con voce un po’ sconsolata
<<Perchè quella faccia?>>
<<Beh, vorrei vedere te se fossi al posto mio.>>
<<Non capisco quale è il problema, i miei ti conoscono già e ti trovano adorabile>>
<<Ci credo hanno talmente sentito parlare di Joe che lo conoscono anche meglio di noi.>>
<<Cosa vorresti dire Bretagna! Per tua informazione non ho l’abitudine di parlare della mia vita privata?>>
<<A 004 però si.>>
<<Albert è diverso, lui è un caro amico.>>
<<Così mi offendi Françoise ed io allora cosa sono.>>
<<Un brutto impiccione Bretagna.>>
<<Ma perché.>> disse cadendo a terra.
<<Ti ricordo che questa storia con Joe ha coinvolto tutti e se non fosse stato per noi lo scorso Natale la signoria vostra lo avrebbe trascorso completamente sola a piangere.>>
Françoise sorrise. <<Dovresti avere un po’ più di rispetto per noi.>>
<<E va bene, devo ammettere che stavolta hai ragione Bretagna.>>
<<Visto?>>
<<Ora devo scappare devo finire di sistemare le valigie, e poi ho delle cose da finire di comprare.>>
<<Cosa devi comprare?>>
<<Cose da sposa, non ti riguardano Bretagna. A più tardi.>> disse uscendo di corsa.
<<Non ho mai visto Françoise così felice.>>
<<Già Jet, era a dir poco raggiante.>>
<<Secondo voi cosa intendeva per “cosa da sposa”?>>
<<Non ne ho la più pallida idea 007.>> strinse le spalle 002
<<le donne…un vero mistero, non lo pensi anche tu Joe?>>
<<Cosa?>> disse 009 sussultando.
<<Terra chiama Joe rispondi Joe.>> disse passandogli la mano davanti al suo viso.
<<Bretagna finiscila.>>
<<Avresti dovuto vederti, avevi lo sguardo completamente perso.>>
<<Smettila!>>
<<Sei proprio cotto a puntino amico mio, quella ragazza ti ha stregato.>>
Joe sorrise.<<Si Bretagna, è la prima cosa vera che dici.>>
<<Bartex, quando hai intenzione di attaccare i cyborg.>>
<<No avere fretta 010 la vendetta è un piatto che si gusta freddo. Lasciali viver questo momento di gioia, li ucciderò quando non se lo aspettano e uno alla volta, così da poter vedere sul viso di ognuno di loro la sofferenza. Soprattutto quella di 009 quando lo priverò della sua cara Françoise. La farò a pezzi davanti ai suoi occhi, la mia vendetta sarà atroce e lenta. Lo porterò all’esasperazione, all’odio a desiderare di privarsi da solo della vita dovrà implorarmi di ucciderlo e allora quando finirà con il viso nella polvere trasformerò il suo dolore in malvagità, e il più forte dei nove cyborg diventerà mio umile servo..>>
<<Non sarebbe meglio ucciderlo mio Signore 009 è un cyborg perfetto è c’è il rischio che possa rivoltarsi e ucciderci tutti.>>
<<Non preoccuparti 010 ho pensato anche a quello, cancellerò tutti i suoi ricordi, diventerà una spietata macchina da guerra, senza ricordi, senza un passato, ma con il cuore ricolmo di odio, per gli essere umani e mio fedele schiavo che mi aiuterà nella conquista del mondo. Presto avrò il dominio della terra grazie all’energia del voltex, nessuno potrà fermarmi.>>
Joe e Françoise partirono per la Francia di buon ora. Per tutto il tempo del viaggio non fecero che organizzare le ultime cose per il matrimonio. Françoise era un vulcano di idee e Joe non riusciva a volte a starle dietro. Quando l’aereo atterrò diverse ore più tardi, Ad aspettarli all’uscita del gate Joe e Françoise trovarono Pierre e Floriane che appena videro la loro bambina, non trattennero oltre l’emozione.
<<Figliola che bello rivederti!>
<<Mamma!>> disse Françoise prendendola fra le braccia.
Joe rimase in disparte.
<<Che bello vederti tesoro.>>
<<Papà.>>
Joe preferì ancora non intervenire, fu Pierre che si avvicinò a lui e lo abbracciò..
<<Ciao Figliolo.>>
<<Salve, Pierre! Disse ricambiando quella stretta. <<Floriane.>> disse poi voltandosi verso di lei con un cenno di mano
<<Sono felice di rivederti.>>
<<lo sono anche io.>>
<<Sei molto timido eh?>> gli disse Pierre dandogli una buffetto sulla spalla.
Joe arrossì
<<Non devi Joe, per noi sei come un figlio.>> aggiunse Floriane
<<Vi ringrazio.>>
<<Andiamo a prendere i bagagli la macchina e qui fuori.>>
<<Voi andate Floriane.>> le disse Pierre porgendole le chiavi, alle valigie pensiamo io e Joe.>>
<<Ok. Vi aspettiamo in auto.>>
Nel viaggio dall’aeroporto fino a casa, Joe e Françoise decisero di non dire nulla delle novità che li attendevano. Avrebbero atteso la sera quando si sarebbero tutti quanti riuniti per la cena, per annunciare l’imminente matrimonio.
Non sapendo quale fosse il momento ideale per dargli la notizia Joe e Françoise decisero di aspettare il momento fra la frutta e il dolce. Joe era molto nervoso e per tutto la serata non aveva fatto altro che provare il discorso di fronte allo specchio sotto lo sguardo divertito di lei.
<<Non c’è da ridere, sapessi come mi sento.>>
<<Devi stare tranquillo sono certo che i miei la prenderanno bene. Tu cerca di dimostrarti sicuro di te.>>
<<E’ una parola>>
<<Vedrai sarà più facile di quanto pensi.>>
Scesero in soggiorno il tavolo era pieno di ogni ben di Dio e Joe e Françoise degustarono piatti di alta cucina francese. La cena si svolse parlando del più e del meno, del tempo in Giappone e di quello che Françoise aveva fatto in tutto quel tempo.
Alla fine del pasto arrivò per i due il momento critico. Joe era visibilmente nervoso e Françoise gli strinse la mano per cercare di tranquillizzarlo.
<<Non abbiamo fatto che parlare di tempo, di sport e di danza, però non ci avete detto qual è il vero motivo che vi ha portato qui, dal tono della tua voce per telefono Françoise sembrava importante!>>
<<Beh, si in effetti c’è un motivo per cui siamo qui ed è molto importante, papà.>>
<<Un motivo serio.>> aggiunse Joe
<<Molto serio>> disse Françoise prendendo la mano a Joe.
<<Ditecelo, o finirete per farci morire di curiosità>>
<<Pierre, Floriane, siamo qui per invitarvi formalmente al nostro matrimonio.>>disse tutto d’un fiato Joe.
<<Cosa!>>
<<Si papà io e Joe ci sposiamo!>>
Pierre esitò un po’, per alcuni istanti rimase con la bocca semiaperta e gli occhi leggermente sbarrati, la notizia lo aveva preso di sorpresa, Floriane invece era tranquilla, sorridente e stava per congratularsi con i due ragazzi quando Pierre l’interruppe.
<<Aspetti un figlio?>>
Quella frase fu una pugnalata per Françoise.
<<No papà, non sono incinta.>> disse con voce triste. Avrebbe voluto aggiungere che mai avrebbe potuto avere dei figli con Joe, visto, la loro condizione di cyborg, ma loro non sapevano e mai avrebbero dovuto venire a conoscenza del suo segreto.
<<Allora perché tanta fretta.>>
<<Io e Joe ci conosciamo da diversi anni oramai.>>
<<Non si può dire di conoscere mai veramente una persona.>>
<<Pierre non fare il bacchettone, tua figlia è venuta qui per darci un’importante notizia riguardante la sua vita e tu l’aggredisci.>>
<<Non la sto aggredendo Floriane, mi preoccupo per la sua felicità.>>
<<Io capisco, i suoi dubbi.>> intervenne Joe. <<Ma io amo Françoise e mai le farei del male, riesco a comprendere le vostre riserve, ma quello che desidero è la sua felicità.>>
<<Quello anche noi per questo non capisco che fretta abbiate.>>
<<Ho rischiato troppe volte per la mia indecisione di distruggere il dono più bello che la vita mi ha concesso, e non voglio che succeda ancora?>>
<<Il matrimonio Joe è una cosa seria.>>
<<Lo so Pierre e sono pronto a prendermi gli oneri di questa scelta.>>
<<Mi sembri molto sicuro.>>
<<Infatti.>> rispose seccamente Joe.
<<E se noi non fossimo d’accordo?>>
<<Pierre!>> intervenne Floriane con tono aspro.
<<Taci Floriane questa è una cosa fra me e Joe.>>
<<Beh, devo essere sincero saremmo molto dispiaciuti se decidesse di non partecipare al matrimonio e alla felicità di Françoise, e solo per lei che sono qui, però in nessun caso rinuncerei a sposarla con o senza la vostra benedizione.>>
<<Pierre!>> lo richiamò Floriane vedendolo pensieroso.
Ci furono attimi pieni di un silenzio quasi insopportabile, tutti attendevano di avere il verdetto. Françoise sospettava che il padre avrebbe avuto qualche riserva, ma credeva anche che alla fine messo di fronte al fatto compiuto avrebbe ceduto. Quell’attesa rendeva tutti nervosi soprattutto Joe.
Quando Pierre decise di parlare tutti lo ascoltarono in silenzio.
<<Devo dire che la notizia che mi avete appena dato, mi ha lasciato letteralmente spiazzato, non capivo cosa vi spingeva a un passo del genere visto che siete giovani e che non ci sono bambini in arrivo, poi ho visto la determinazione nei tuoi occhi Joe e ho capito il vero motivo che ti spingeva a sposare la mia bambina, e ho compreso la veridicità dei tuoi sentimenti, è questo mi ha riempito di gioia perché so che Françoise accanto a te sarà in buone mani.>>
<<Questo vuol dire papà che non sei contrario al matrimonio?>>
<<No tesoro, anzi sono felice che tu abbia scelto un ragazzo come Joe.>>
<<Oh Papà!>> disse Françosie alzandosi dal tavolo e correndo ad abbracciare il padre. <<ti voglio bene.>>.
<<Anche io piccola, però ho una richiesta da farti, non farmi diventare nonno troppo presto, io e la mamma ci sentiamo ancora troppo giovani per fare i nonni.>>
<<Stai tranquillo papà.>>
<<Avete già deciso chi farà da testimoni?>>
<<Si Floriane, avevamo pensato a Cathrine e Philippe.>>
<<Non potevate fare una scelta migliore.>>
<<Veramente papà è stato Joe a sceglierli.>>
<<Allora domani andrete da loro a parlargli.>>
<<Si e spero vivamente che accettino.>>
<<accetteranno vedrai.>>
La mattina successiva di buon ora Joe e Françoise si recarono a casa di Cathrine e Philippe. I due da diversi anni erano marito e moglie e dopo la brutta avventura di Philippe con i fantasmi neri la loro vita era cambiata. Joe e Françoise salirono le scale e raggiunsero la casa di Cathrine, poi bussarono.
<<Chi è.>>
<<Cathrine sono io, Françoise.>>
<<Si udì il rumore di un chiavistello, la porta si aprì e Françoise vide lo sguardo sorridente di Cathrine che faceva capolino dalla soglia.
<<Mia cara Françoise. Che bello vederti, ma che fine avevi fatto dall’ultima volta che ci siamo viste.>>
<<Ho avuto tante cose da fare!>>
<<Ciao Cathrine,>> disse Joe con un sorriso.
<<Ciao Joe è un piacere rivederti.>>
<<Ma non restate sulla porta entrate.! Cathrine gli fece largo per farli entrare.
<<Accomodatevi ho appena preparato il caffè.>> aggiunse
<<Come sta Philippe.>>
<<Bene ma è sempre impegnato, lavora tutto il giorno abbiamo così poco tempo per stare insieme.>>
<<e voi cosa mi raccontate?>>
<<Dipenda da cosa intendi?>>
<<Lo sai Françoise cosa intendo.>>
<<A meraviglia.>> rispose Joe.
<<C’è qualcosa che state nascondendo avanti fuori il rospo.>>
<<Beh in effetti, una novità c’è.>> Françoise incrociò lo sguardo di Joe.
<<Non tenetemi sulle spine.>>
<<Io e Joe abbiamo deciso di sposarci?>>
<<Ma è meraviglioso e i tuoi genitori lo sanno?>>
<<Glielo abbiamo annunciato ieri sera.>>
<<E’ sono d’accordo?>>
<<Mio padre all’inzio era un po’ titubante ma Joe è riuscito a convincerlo.>>
<< fantastico.>>
<<Ma c’è un’altra cosa Cathrine. Joe ed io vorremmo che tu e Philippe faceste da testimoni.>>
<<Oh, ma noi…>>
<<Avrei davvero piacere se voi due accettaste.>> disse Françoise prendendole le mani
<<Ma certo mia cara ne sarò felice.>>
<<Grazie Cathrine.>>
Dopo l’incontro con Cathrine Joe e Françoise ripresero il primo volo per il Giappone, il matrimonio si sarebbe svolto di li a pochi giorni e c’erano mille cose da fare, la partecipazione di Jean Paul fratello di Françoise era incerta per via del fatto che forse non avrebbe ottenuto il congedo militare. In più Bartex poteva attaccare in qualsiasi momento e i cyborg avevano bisogno del loro aiuto.
La prima cosa che chiesero appena giunti a casa era se c’erano novità sul voltex e su Bartex, ma a quanto pareva nessuno si era fatto vivo in tutti i giorni in cui loro erano rimasti distanti dalla base.
Di li a qualche giorno tutto era pronto, il giorno tanto atteso era arrivato.
<<Joe cerca di stare calmo.>> disse 002 mentre cercava di aggiustargli il nodo della cravatta
<<Jet vorrei vedere te al posto mio.>>
<<Ti capisco amico, ma non ti farai prendere dal panico proprio ora!>>
<<Vorrei che fosse già tutto finito.>>
<<Dovreste vedere la sposa è meravigliosa.>> annunciò 007 entrando.
<<Sembra un angelo.>> aggiunse 006.
Ecco dove eravate finiti, qui c’è tanto da fare e voi ve ne andate in giro>> li rimproverò 002
<<Scusaci Jet.>> dissero diventando piccoli piccoli.
<<Lasciali stare oggi non desidero veder litigare nessuno.>>
<<Venite? E’ tutto pronto.>> disse Albert entrando nella stanza.
<<Arriviamo disse Jet dando l’ultima aggiustata al fiore dello sposo.>>
<<Voi andate avanti io devo parlare un attimo con Joe.>>
<<Solo pochi minuti, di là e tutto pronto.>> replicò Jet
<<Faremo presto.>>
Jet richiuse la porta.
<<Cosa devi dirmi Albert. Se devi farmi qualche rimprovero, non credo sia questo il momento.>> disse Joe guardandosi allo specchio.
<<No nessun rimprovero, devo scaricarmi la coscienza.>>
Joe lo guardò senza capire.
<<Beh, in primo luogo devo scusarmi con te, per come ti ho trattato quando volevi lasciare andare via Françoise.>>
<<Sono io che devo ringraziarti, se non fosse stato per te oggi non saremmo qui. Anche se sapere che anche per te Françoise è molto importante mi ha messo parecchio a disagio.>>
Albert rise.
<<E’ proprio di questo che volevo parlarti! Vedi io non sono mai stato innamorato di Françoise.>>
<<Cosa?>>
<<Già l’ho detto sperando che l’idea di avere un rivale ti scuotesse dal tuo stato di torpore.>>
<<Quindi mi hai mentito.>>
<<Ma l’ho fatto a fin di bene.>> precisò 004.
<<Non posso crederci.>>
<<Mi dispiace sai essere stato costretto a mentire, ma occorreva in qualche modo scuoterti.>>
<<E’ Françoise sapeva?>>
<<No ho recitato anche con lei, solo così sarebbe riuscito tutto alla perfezione e a quanto pare ha funzionato davvero!>>
<<Sei davvero un pazzo lo sai Albert. Ma resti il nostro più caro amico.>>
<<Anche voi lo siete per me.>>
<<Joe vuoi sbrigarti. La sposa sta per arrivare!>> disse Jet bussando.
<<Arrivo.>>
<<Andiamo Joe, c’è una sposa meravigliosa che ti aspetta.>> disse 004 mettendogli una mano sulla spalla.
<<Joe ti faccio tanti auguri.>> disse il dottor Gilmore comparendo all’improvviso fuori dalla porta e porgendogli la mano.
<<La ringrazio dottore.>>
<<Oggi Joe è per te un giorno importante, stai per diventare uomo.>>
<<Già e devo dire che sono un po’ spaventato.>>
<<Non preoccuparti ci farai l’abitudine.
<<Ha visto Françoise?>>
<<Oh, si lo vista, è semplicemente radiosa.>>
<<Quello lo è sempre.>>
<<Ma oggi lo è di più.>>
<<009 voglio farti i miei più sinceri auguri per il tuo matrimonio.>>
<<Grazie Ivan.>>
<<Tu hai visto Françoise?>>
<<Certo che l’ho vista, dimentichi che ho dei poteri speciali?>>
<<Sei fortunato tu, sei piccolo e non hai di queste ansie.>>
<<Ne ho molte altre Joe, di diversa natura, ma comunque pesanti.>>
<<Lo so piccolo, ma sta tranquillo presto finiranno.>>
<<Che vuoi dire.>>
<<E’ una sorpresa Ivan.>>
<<Forza qui attendono tutti lo sposo>> si affacciò 002 richiamando Joe.
<<Andiamo dottore, il mio momento è arrivato.>>
<<Ne parli come una condanna Joe.>>
<<No affatto sono davvero felice. Andiamo ora prima che 002 si spazientisca dell’altro.>>
La chiesa non era gremita, c’erano solo gli amici più stretti. Un tappeto rosso pieno di petali di fiori attraversava tutta la navata della chiesa, Joe si mise davanti all’altare con le mani strette l’uno nell’altro e nervosamente si mordeva il labbro. Philippe e Cathrine erano davanti a lui, mano nella mano, e attendevano ansiosamente l’entrata della sposa.
Improvvisamente una macchina scura si fermò davanti al portone. Dal posto guida scese Pierre che andò subito ad aprire lo sportello posteriore per aiutare Françoise a scendere. Dietro di loro c’era Floriane. Pierre prese Françoise sotto braccio e insieme cominciarono a salire lentamente i gradini della chiesa.
Quando fu sulla porta l’organo cominciò a suonare la marcia nuziale e lentamente accompagnata da suo padre, Françoise si avvicinò all’altare.
I commenti sulla bellezza di Françoise erano superflui, perchè lo era veramente. Il velo le copriva il volto ma la bellezza di lei traspariva ugualmente.
Quando passò accanto ai suoi compagni Françoise sorrise. Bretagna la salutò. Mentre tutti gli altri come Joe del resto rimasero ammutoliti. Pochi passi ancora e Pierre avrebbe consegnato la sua bambina a Joe per tutta la vita.
Joe gli andò incontro. Pierre lo fissò. <<Joe ti affido mia figlia e spero tu sappia darle tutta la felicità che merita.>>
<<Lo farò Pierre.>> disse Joe annuendo. Poi prese Françoise sotto braccio e si avviarono lentamente verso l’altare.
Nonostante la musica e il vociare Joe udì distintamente il battito del cuore di Françoise, era talmente emozionata che non osò neppure voltarsi a guardarlo.
Arrivati davanti all’altare i due sposi si inginocchiarono e il prete diede la sua benedizione per l’inizio del rito. Mentre il sacerdote ufficiava la cerimonia Françoise gettò uno sguardo furtivo verso Joe. La sua espressione era seria e composta, ma si capiva che in realtà era fortemente emozionato. Joe si accorse di essere osservato e si voltò. Françoise distolse subito lo sguardo e tornò a guardare il sacerdote, ma non servì perché Joe aveva notato il suo sguardo e nonostante lei avesse fatto di tutto per nascondersi non potè celare il rossore che aveva imporporato le sue guance. Il sacerdote era arrivato oramai al punto cruciale del rito, fece avanzare la bambina con le fedi e poi iniziò la parte terminale della cerimonia.
<<Fratelli siamo oggi qui riuniti per celebrare tutti insieme davanti a Dio il matrimonio di questi due ragazzi: Joe Shimamura e Françoise Around. Se fra voi c’è qualcuno che ritiene ci sia qualche motivo per quale queste due anime non possano unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre.>>
Nessuno fiatò.
Gilmore era visibilmente emozionato, Floriane e Pierre si strinsero l’uno all’altro, Quei due ragazzi gli ricordavano la loro giovinezza. Anche Bretagna scoppio in lacrime e si strinse a 006 che cercò in tutti i modi di staccarselo di dosso.
Jet e Albert erano gli unici seri, osservarono il rito senza mai aprire bocca né lasciarsi prendere dall’emozione.
005 sorrise, anche lui era felice per i suoi amici e insieme a 008 commentava l’espressione visibilmente emozionate dei due sposi allo scambio delle fedi.
<<in virtù dei poteri conferitimi dalla chiesa come ministro di Dio io vi dichiaro marito e moglie, che l’uomo non separi ciò che Dio ha unito. Ora lo sposo può baciare la sposa.>> Joe tolse il velo dal viso di lei, e vide i suoi occhi bagnati di dolcissime lacrime. Si avvicinò, dischiuse le labbra e dolcemente la baciò.
Tutti si alzarono in piedi e ci fu un lunghissimo applauso, accompagnato da un cascata di riso.
Joe e Françoise cercarono di ripararsi l’uno con l’altro. Gli invitati gli si strinsero tutti attorno e cercando abbracciare gli sposi. Baci e ringraziamenti, poi Joe e Françoise precipitosamente uscirono dalla chiesa e montarono in auto, prima però Françoise lanciò il suo bouquet che finì fra le mani di 007, Tutti i cyborg si complimentarono con lui e Jet dandogli una pacca sulla spalla e gli annunciò il suo matrimonio entro l’anno. Bretagna esultò alla notizia
La macchina degli sposi sparì nel viale alberato e si diresse verso l’albergo dove Joe e Françoise avrebbero trascorso la notte.
Françoise appoggiò il capo sulla spalla di Joe e lui le baciò la fronte. Nessuno dei due in quel giorno aveva minimamente pensato allo loro natura, né ai fantasmi neri o al voltex. Quel giorno erano solo due persone unite insieme da un sentimento immenso come l’amore, che dopo lungo tempo avevano coronato il loro sogno. Arrivati all’albergo Joe prese il braccio la sposa e insieme varcarono la soglia della loro camera, nessuno dei due sapeva cosa sarebbe accaduto da lì poche ore e forse in cuor loro non vollero pensare a niente altro che alla felicità che stavano provando in quel momento, abbandonarono la camera solo il giorno successivo in tarda mattinata per far ritorno alla casa sulla spiaggia, il loro giorno da essere umani era oramai trascorso e si prospettava per loro una terribile battaglia da cyborg che avrebbe segnato per sempre le loro vite e quelle di tutti i loro compagni.
Cyborg 009 Fanfiction di www.cyborg009.it è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported
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